Nel 1916, nel settore Alto Garda, furono posizionati 2 cannoni da marina calibro 305mm: un 305/40 a Limone sul Garda e un 305/46 a Punta Campagnola nel comune di Malcesine. Questi, insieme all’obice 305/17 in batteria a Navene, erano i calibri più importanti della zona e lavoravano quasi sempre in combinazione. Il cannone 305/46, comunemente impiegato su navi corazzate, necessitava per l’uso terrestre di una piazzola molto ben strutturata, in grado di reggere peso ed esercizio dell’intero sistema d’arma. Il basamento dell’affusto era ben ancorato ad una piattaforma in cemento tramite bulloni e circondato da un alto parapetto in muratura di mattoni. Un piccolo binario a scartamento ridotto assicurava il trasporto del pesante munizionamento dalla riservetta all’argano di caricamento.

Il pezzo di Punta Campagnola fu in dotazione alla 911° batteria d’assedio e dipendeva dal Comando di Artiglieria del settore destra Adige con sede a Sabbionara (TN) e rispondeva al 27° Raggruppamento Artiglieria d’assedio del XXIX Corpo d’Armata (I Armata).
Il cannone pesava 62,5 tonnellate; la canna lunga 14,5 metri con una elevazione di -5° / + 20° . Il munizionamento da 305 aveva una velocità alla volata di 840 m / s, per una gittata massima di 24.000 metri. Era realizzato dalla Armstrong di Pozzuoli e dalla Vickers di Terni.
Ma dove sparava questo imponente pezzo d’artiglieria? Principalmente su forte Garda, forte S.Alessandro sul monte Brione, sulla Tagliata del Ponale e sui principali centri dell’Alto Garda: Riva del Garda, Arco, Dro, Campi di Riva, Nago e Torbole, ma sono testimoniati anche colpi su Villa Lagarina e Volano in Vallagarina come vedremo da alcuni estratti dei diari militari.

Punta Campagnola vista dall’alto e cerchiata di rosso la posizione del 305/46 della batteria 911°
I fatti del luglio 1916
Un episodio interessante fu sicuramente il duello che nel luglio 1916 vide come protagonisti da parte italiana il cannone da 305/46 di Campagnola e l’obice da 305/17 di Navene denominato “Vulcano” e da parte austroungarica l’obice da 380 denominato “Barbara”. Ma lasciamo parlare i diari militari e alcune testimonianze.
Fonti Austroungariche e Italiane a confronto:
Die Sudetendeutschen im Weltkriege 1914-18 “…per poter trasportare l’obice in posizione, da Trento al Lago di Garda, il ponte sul Sarca nei pressi di Sarche doveva essere rinforzato per sostenerne il peso. La costruzione del basamento fu iniziata il 5 luglio1916, fu complicata a causa della presenza di una ricca falda acquifera, ma completata, con l’aiuto di un’impresa di costruzioni il 15 luglio. Nelle notti buie del 16 e del 17 luglio fu possibile preparare la postazione e, nonostante tutte le difficoltà, l’obice fu installato nella notte successiva e il 19 luglio era pronto a sparare. Il 22 luglio 1916 furono sparati 15 colpi contro il bersaglio vero e proprio, il cannone navale 305 si arrese.”
“Il 21 luglio 1916, Barbara aprì il fuoco contro una batteria da 12 cm vicino a Navene. I punti di osservazione per Barbara erano alla Rocchetta sopra Riva del Garda e alla seconda galleria del Ponale.”
Diario della Fortezza di Verona: “21 luglio. Un pezzo da 305 nemico, subito individuato, ha aperto il fuoco, nella mattinata, contro le nostre posizioni dell’obice 305 e dei cannoni da 120. Il primo colpo, caduto presso le cucine di Dosso Merlo, uccise due soldati e ferendone altri due. Fu pure seriamente danneggiata da successivi colpi, la baracca ufficiali, l’osservatorio di gruppo e la linea telefonica che però fu prontamente riattivata. La batteria nemica fu subito controbattuta dal nostro obice da 305, dai 120 e dalle altre batterie di Val Lagarina.“
“Die Sudetendeutschen im Weltkriege 1914-18 Il 22 luglio 1916, 15 colpi furono sparati contro il vero obiettivo, il cannone navale da 305 di Navene (Campagnola, ndr); il risultato fu ottimo, il cannone nemico fu colpito con due proiettili e strappato dal suo supporto e per qualche mese non si sentì più parlare di lui. La reazione italiana non si fece attendere; Barbara fu tutto il giorno sotto il fuoco di vari pezzi di artiglieria, ma senza danni nè feriti. Fu però colpito l’Hotel Bayrischer Hof a Riva, a Torbole fu colpito l’Hotel Garda e sei case, a Nago colpita gran parte del paese e ad Arco molte case del centro storico. Il compito di Barbara era stato assolto e il 3 agosto 1916 fu riportata a Trento.”
“Diario della Fortezza di Verona: “23 luglio 1916. Il cannone da 420 (380, ndr) austriaco tirò una 15na di colpi sulla postazione del cannone da 305 di Navene (Campagnola, ndr) danneggiando la tubatura idraulica. Si prendono gli opportuni provvedimenti per l’eventuale sgombro della popolazione di Malcesine.”
In realtà il cannone non fu gravemente danneggiato e riprese a colpire dopo qualche settimana e la popolazione di Malcesine non fu mai evacuata (fatto salvo per Navene e Campagnola) a differenza degli abitanti di Limone sul Garda.

(MSIGR)
Un’altra testimonianza raccolta in rete a cui le relazioni sopracitate hanno dato una risposta.
Dal forum del sito Cime e Trincee:
“ Il mio bisnonno Cesare Lanzoni, classe 1874, nel 1915 era Capo di 1^ classe Cannoniere in SPE della Regia Marina. A gennaio 1916 fu destinato alla posa in opera della 911^ Batteria d’assedio, dotata di un solo cannone da 305/46 RM, costruito inizialmente per una corazzata mai impostata per le mutate esigenze della guerra, che richiedeva armi per il fronte terrestre. La 911^ Batteria divenne operativa nella primavera del 1916 in località Campagnola (secondo altre fonti: Bocche di Navene), poco a sud di Malcesine sul Garda.”
“…allego la foto di un “cimelio” di famiglia: è un pezzo di granata (o di cannone? qualcuno ha un’idea?) su cui è applicata una targhetta di ottone con la frase:
“Dell’immane guerra, piccolo ricordo…” e di fianco la data: “22 luglio 1916”.
Più in basso, direttamente sul metallo, è inciso: “Batteria 911”. Cosa successe il 22 luglio 1916???”

“Dell’immane guerra, piccolo ricordo…” 22. 7. 1916″
I colpi in Vallagarina
” Il 22 luglio 1916, 15 colpi furono sparati contro il bersaglio designato, il cannone navale da 305. Questo cannone sparò un colpo contro Volano, nella Val d’Adige, e uno contro Arco nelle prime ore del mattino.” (da “Obici austriaci nella Grande Guerra”.)
“Sabato 22 luglio 1916 un proiettile italiano colpiva ad ore 9 ¼ la parete sinistra della chiesa (di Volano, ndr), danneggiando gli arredi e ferendo due donne: Caterina Vicentini Murari (73 anni) e Pia Raffaelli (19 anni). La Vicentini morirà il giorno seguente per l’aggravarsi della frattura al cranio, colpito da una scheggia di granata.” (dal sito Graffiti di Guerra)
Sempre nei diari della Fortezza di Verona e del 27° Raggruppamento Artiglieria d’Assedio troviamo la conferma di altri tiri su Villa Lagarina e Volano.
Dal diario della Fortezza di Verona:
“17 giugno 1916 – Degno di nota un tiro del cannone da 305 R. M. di Porto Campagnola contro il 420 nemico e la stazione di Villa Lagarina. La installazione e la stazione sono colpite in pieno (21 km).
Diario del 27° Raggruppamento Art. d’Assedio
1° ottobre 1917 – 30 ottobre 1917
18 – 11 Domenica: In seguito ad ordine del Comando Artiglieria a Disposizione la batteria 911 ha aperto il fuoco alle 11.30 sulla stazione di Villa Lagarina (21,7 km! ndr) e sparò 5 palle pesanti con cappuccio. Fu raggiunto l’aggiustamento ma per mancanza di proietti non si potè passare al tiro d’efficacia.
Alle ore 11.40 la batteria 912 (Limone) ha aperto il fuoco sul forte S. Alessandro. Il risultato del tiro fu ottimo, il bersaglio colpito otto volte fu molto danneggiato. La batteria sparò 14 colpi.
Alle ore 15.15 la batteria 911 ha aperto il fuoco sul forte Garda (Brione) sparando 6 colpi con risultati soddisfacenti.

Il cannone da 305/46 in batteria (archivio privato GF)
I tiri sull’Alto Garda
Dal Diario del 27°Raggruppamento Artiglieria d’Assedio
Settembre – Ottobre 1916
10 – 10 Martedì: Su richiesta del Comando d’artiglieria della 37° Divisione e con regolare autorizzazione del Comando della 1° Armata, alle ore 10.40 la batteria 911 apre il fuoco contro il paese di Dro, dove era stata segnalata un’importante raccolta di rifornimenti d’ogni genere. L’osservazione del tiro è fatta, oltre che dagli osservatori della sponda orientale del lago, anche da un Farman venuto dal campo d’aviazione di Carpenedolo (BS), che si mantiene sul bersaglio fino al 4° colpo. Le osservazioni vengono raccolte dalla stazione radiotelegrafica di Casara di Vò. Vengono sparati N° 10 colpi battendo vari punti dell’abitato.

Proietto sparato dal 305 di Campagnola e collocato in memoria del primo conflitto mondiale in piazza Giuseppe Parini a Ceniga di Dro (TN)
La testimonianza del Dott. Fiorio da Riva del Garda
5 aprile 1916
“Oggi tutto il giorno si ode un fracasso del diavolo. I 305 sparavano ogni quarto d’ora sulla Rocchetta; un vero pandemonio.”
6 aprile 1916
“Il cannone tuonò anche questa notte, e stamane incominciò per tempo; fui a Riva e anche lì il frastuono continuò terribilmente; molti colpi diretti sulla Rocchetta, a St Maria Maddalena e a S. Giacomo.
…la bomba mentre s’avvicinava faceva un rumore come d’una ferrovia in moto.”
7 aprile 1916
…mentre sto visitando l’inferma (a Riva) nuova e forte detonazione; un’altra bomba sul salone Alberti vicino allo studio Alberti. Poco dopo esco e attraverso il viale e mi fermo dai signori Orsi (spaccio tabacchi, vicino all’Hotel San Marco) che trovo tutti raccolti in cantina; mi invitano a discendere anch’io ma ringraziando rifiutai perché mi trovavo tutto sudato. Indi in fretta e furia attraverso il viale e mi porto a sinistra quando sono proprio di fronte alla casa Cretti sento un altro fischio mefistofelico; mi riparo istintivamente sotto il muretto di cinta del giardinetto, segue una tremenda detonazione e vedo che la nuova bomba ha colpita la casa Cretti nel bel mezzo e quindi a pochi metri da me. Dopo qualche secondo, quando cioè finì la pioggia delle tegole e rottami di corsa mi diressi alla Chiesa dell’Inviolata dove a piè del Campanile s’era riparata la gente:”
VITTORIO FIORIO – MEMORIE DELLA GUERRA MONDIALE (dall’8 giugno 1914 al 20 giugno 1915) – Volume I – a cura di Gianluigi Fait, edizioni Il Sommolago.

L’ispezione della canna, sullo sfondo parte del Monte Fubia.
Il 25 novembre 1917 venne impartito l’ordine per il disarmo del cannone da 305/46 che poco dopo fu trasportato via lago fino a Desenzano sul Garda e da lì in ferrovia destinato ad altro settore.
Bibliografia: La guerra sul Garda tra Navene e il Monte Altissimo 1915 – 1918 – Nicola Cappelloza – SAP società archeologica
Dosso del Merlo 1915 – 1918 Tiziano Bertè
Obici austriaci nella Grande Guerra – 38 cm – Haubitze Barbara e Gudrun – Fronte del Tirolo – 25 marzo – 3 agosto 1916 – Marco Paniz
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