
Durante la Grande Guerra un ruolo importante fu svolto dai servizi di sanità che garantivano cure immediate ai combattenti di prima linea e non solo. L’enorme numero di soldati in campo, l’uso frequente delle artiglierie, la tipologia e la quantità di feriti, le malattie infettive e la durata del conflitto, protrattasi oltre ogni previsione, imposero la necessità di una sanità militare capace di adattarsi alle nuove condizioni belliche della allora cosidetta “guerra moderna”.

Un graffito tutt’ora visibile lungo il sentiero Cai n.6 recante il nome della località “Redicol” e la data “18.2.(1)916“
La costruzione dell’ospedaletto da campo n. 303 di “Redecol” (q.1065), inizialmente definito infermeria, fu iniziata tra il marzo e l’aprile del 1917 e rientrava nei “lavori difensivi” del Comando del Genio del Sottosettore Alto Garda (alle dipendenze del Comando della 1°Armata) del 1917. Come si evince dalla numerazione, aveva 50 posti letto (questi ospedaletti infatti erano contraddistinti da un numero progressivo dal n. 1 al n. 199 e dal n. 300 al n. 334).

Particolare dell’ospedaletto. Sul retro della fotografia: ” Il Prof. Carluccio, Medico – Chirurgo – Dentista – Veterinario presta la sua opera, la sua scienza per il bene…dei nostri cooperatori nella Grande Guerra.”
Dalla foto-cartolina del Sergente Giacomo Bracciani ai genitori.
Redecola (Monte Altissimo)
L’ospedaletto era in capo alla 5^ Sezione di Sanità di Verona e il reparto 303 giunse a Rè de Cóla il 3 maggio 1917. É stato operativo nel territorio di Malcesine per circa un anno e mezzo, dal 16 aprile al 15 maggio presso l’edificio delle nuove scuole elementari del capoluogo e successivamente a Rè de Cóla fino alla fine del conflitto. La zona era anche servita da una teleferica già attiva dal 1916 e suddivisa in tre tronconi: Navene – Val dell’acqua, Val dell’acqua – Dosso Spirano e Dosso Spirano – Rè de Cóla.

Lo spiazzo di Càmp de l’òra, successivamente Piazza Statuto, con a destra la scuola elementare (inaugurata nel 1911) sede provvisoria dell’ospedale con la bandiera della Croce Rossa sul tetto.
Attualmente sono ancora visibili i terrazzi che ospitavano le baracche, gli imponenti muri a secco di sostegno e i numerosi manufatti appartenenti al Gruppo difensivo di Re de Cola (sede per un lungo periodo del Comando del 37° Battaglione di Milizia Territoriale) tra cui anche una ben conservata cisterna per l’acqua e gallerie in roccia su più livelli. Il sito si trova sul sentiero Cai n.6, a quota 1065, a circa tre ore di cammino da Navene e un’ora circa dai Prati di Nago, in corrispondenza del bivio con il sentiero n. 8 (detto “delle Mandrióle) che prosegue fino all’innesto con il 651 che porta al Rifugio Damiano Chiesa sulla cima del Monte Altissimo.


A sx resti delle estese strutturazioni a secco dei terrazzi e dei muri di contenimento per le baracche dell’ospedaletto. A dx un dettaglio del parapetto in legno.

Particolare della vasca da bagno all’interno dell’ospedaletto.

Le scale di accesso ad un terrazzo ricavato nel pendio che ospitava una baracca dell’ospedaletto (la seconda baracca nella foto iniziale).
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